Nell'ambito della lotta contro il cancro, uno degli aspetti meno conosciuti ma altrettanto importanti è quello legato alla preservazione della fertilità. Organizzazioni come il Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) e Gemme Dormienti stanno sollevando la questione della necessità di garantire un'adeguata assistenza in questo ambito, chiedendo l'implementazione di Piani di Diagnostica e Terapia Assistita uniformi, corsie preferenziali per i pazienti oncologici e la creazione di una rete nazionale di centri specializzati in oncofertilità.
Quando una persona viene diagnosticata con un tumore, la priorità è naturalmente curare la malattia e sconfiggerla. Tuttavia, molti pazienti non sono consapevoli dei potenziali effetti collaterali dei trattamenti oncologici sulla fertilità. Chemioterapia, radioterapia e interventi chirurgici possono infatti compromettere la capacità riproduttiva, rendendo difficile o addirittura impossibile concepire naturalmente un bambino in futuro.
Per fortuna, esistono oggi diverse opzioni per preservare la fertilità prima di iniziare le terapie antitumorali. Le donne possono sottoporsi alla raccolta e conservazione degli ovociti, mentre gli uomini possono congelare lo sperma. Anche i pazienti prepuberali hanno la possibilità di conservare campioni di tessuto ovarico o testicolare per preservare le loro future possibilità di avere figli.
Tuttavia, affrontare la questione dell'oncofertilità richiede non solo la consapevolezza dei pazienti e dei medici, ma anche un impegno concreto da parte delle istituzioni sanitarie. È fondamentale che vengano implementati Piani di Diagnostica e Terapia Assistita uniformi su tutto il territorio nazionale, in modo che ogni paziente oncologico abbia accesso alle stesse opportunità di preservare la fertilità, indipendentemente dalla regione in cui si trova.
Inoltre, è essenziale creare corsie preferenziali per i pazienti oncologici che desiderano preservare la loro fertilità, in modo da garantire tempi di attesa ridotti e un accesso più agevole ai servizi necessari. Troppo spesso, infatti, i pazienti si trovano ad affrontare lunghe attese che possono compromettere le possibilità di preservare la loro fertilità in modo efficace.
Infine, la creazione di una rete nazionale di centri specializzati in oncofertilità è un passo cruciale per garantire un'assistenza di qualità a tutti i pazienti che si trovano ad affrontare questa sfida. Questi centri dovrebbero essere dotati delle migliori tecnologie e avere a disposizione personale altamente qualificato, in grado di guidare i pazienti attraverso le diverse opzioni disponibili e di offrire un supporto emotivo durante tutto il percorso.
In conclusione, l'oncofertilità è un aspetto fondamentale da considerare nella gestione dei pazienti oncologici. Garantire l'accesso a servizi di preservazione della fertilità di alta qualità è non solo un dovere morale, ma anche un modo per offrire ai pazienti la possibilità di guardare al futuro con speranza e fiducia, anche durante la difficile battaglia contro il cancro.