Le cellule "natural killer" (NK) stanno emergendo come una promettente arma terapeutica contro le malattie autoimmuni, offrendo vantaggi significativi rispetto alle terapie attuali come le cellule CAR-T. Queste cellule del sistema immunitario sono in grado di riconoscere e distruggere le cellule anomale o infette, svolgendo un ruolo fondamentale nella difesa dell'organismo contro le malattie.
Le cellule NK sono considerate "naturali" poiché non richiedono alcuna manipolazione genetica come le cellule CAR-T, che vengono ingegnerizzate in laboratorio per esprimere recettori specifici in grado di riconoscere le cellule tumorali. Le cellule "natural killer" identificano le cellule bersaglio attraverso un meccanismo di riconoscimento più ampio e flessibile, che le rende efficaci nel combattere non solo i tumori ma anche le malattie autoimmuni.
Uno degli aspetti più interessanti delle cellule NK è la loro capacità di riconoscere le cellule bersaglio senza la necessità di corrispondenze precise tra recettori e antigene, come avviene con le cellule T. Questa caratteristica le rende particolarmente adatte per il trattamento delle malattie autoimmuni, in cui il sistema immunitario attacca erroneamente i tessuti sani dell'organismo.
Inoltre, le cellule NK sono più facili e meno costose da produrre rispetto alle cellule CAR-T, che richiedono un processo complesso e costoso di ingegnerizzazione e coltivazione in laboratorio. Le cellule "natural killer" possono essere isolate dal sangue periferico del paziente o di un donatore sano e attivate per potenziarne l'attività citotossica contro le cellule bersaglio.
Recenti studi hanno dimostrato il potenziale delle cellule NK potenziate nel trattamento di diverse malattie autoimmuni, come il lupus eritematoso sistemico, la sclerosi multipla e la malattia di Crohn. Grazie alla loro capacità di modulare la risposta immunitaria e di promuovere la soppressione delle cellule autoimmuni, le cellule NK potenziate offrono nuove prospettive terapeutiche per i pazienti affetti da queste patologie.
Un'altra caratteristica che rende le cellule NK attraenti per la terapia delle malattie autoimmuni è la loro maggiore sicurezza rispetto alle cellule CAR-T, che possono causare effetti collaterali gravi come la sindrome da rilascio di citochine. Le cellule NK, invece, agiscono in modo più mirato e selettivo, riducendo il rischio di reazioni avverse e migliorando la tollerabilità del trattamento.
In conclusione, le cellule "natural killer" potenziate rappresentano una promettente e innovativa strategia terapeutica per le malattie autoimmuni, offrendo vantaggi significativi in termini di efficacia, sicurezza e costo rispetto alle terapie convenzionali come le cellule CAR-T. Il loro potenziale nel modulare la risposta immunitaria e nel combattere le cellule autoimmuni le rende un'opzione terapeutica interessante per i pazienti affetti da queste patologie.












































