Il Policlinico A. Gemelli Irccs si prepara ad ospitare la prima sperimentazione italiana della terapia genica per la maculopatia umida, guidata dal rinomato esperto di Oculistica, il Prof. Stanislao Rizzo. Questa innovativa procedura si propone di utilizzare un vettore virale per modificare il genoma delle cellule retiniche, inducendole a produrre sostanze anti-VEGF in grado di bloccare la crescita incontrollata dei vasi sanguigni responsabile della patologia.
La maculopatia umida è una condizione oftalmica degenerativa che colpisce la macula, la parte centrale della retina responsabile della visione nitida. Questa forma di degenerazione maculare è caratterizzata dalla formazione di nuovi vasi sanguigni anormali che provocano perdita della visione centrale e distorsione delle immagini. Attualmente, il trattamento standard prevede l'uso di iniezioni intravitreali di farmaci anti-VEGF per bloccare la crescita dei vasi anomali e rallentare la progressione della malattia.
La terapia genica rappresenta un'innovazione rivoluzionaria nel campo dell'oftalmologia, offrendo la possibilità di trattare la maculopatia umida in modo più mirato ed efficace. Questa tecnica prevede l'introduzione di un gene specifico all'interno delle cellule retiniche, al fine di stimolarle a produrre in modo costante le sostanze anti-VEGF necessarie per contrastare la formazione dei vasi sanguigni anomali.
Il Prof. Stanislao Rizzo, esperto riconosciuto a livello internazionale nel campo delle malattie della retina, sarà il supervisore di questa rivoluzionaria sperimentazione condotta presso il prestigioso Policlinico A. Gemelli Irccs di Roma. Grazie alla sua esperienza e competenza, il team medico si prepara ad affrontare questa sfida pionieristica con la massima professionalità e accuratezza.
La scelta di utilizzare un vettore virale come veicolo per la terapia genica è stata dettata dalla sua capacità di trasportare in modo efficace il gene desiderato all'interno delle cellule bersaglio. Una volta introdotto il vettore virale nel tessuto retinico, il gene anti-VEGF viene integrato nel genoma delle cellule, permettendo loro di iniziare a produrre le proteine necessarie per contrastare la crescita dei vasi sanguigni anomali.
Questa sperimentazione rappresenta un importante passo avanti nella ricerca oftalmologica e offre nuove prospettive di trattamento per i pazienti affetti da maculopatia umida. Grazie alla terapia genica, si spera di poter garantire risultati più duraturi e una migliore qualità della vita per coloro che lottano contro questa invalidante patologia.
Il Policlinico A. Gemelli Irccs si conferma dunque come centro d'eccellenza nella cura delle malattie della retina, offrendo ai pazienti accesso alle più innovative e avanzate terapie disponibili. La collaborazione tra il Prof. Stanislao Rizzo e il team medico del Gemelli promette di aprire nuove prospettive nel trattamento della maculopatia umida, con l'obiettivo di migliorare la prognosi e la qualità della vita dei pazienti affetti da questa patologia.












































