Nel 2024, secondo quanto riportato nel rapporto dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), è stato registrato un notevole aumento delle spese per le prestazioni sanitarie rese da medici e infermieri “a gettone”, arrivando a un totale di 457 milioni di euro. Questo fenomeno, che sta guadagnando sempre più rilevanza nel panorama sanitario italiano, solleva diverse questioni e preoccupazioni riguardo alla qualità dell'assistenza fornita e alla gestione delle risorse finanziarie destinate alla salute pubblica.
Le prestazioni “a gettone” rappresentano un tipo di contratto di lavoro flessibile e occasionale, che consente ai professionisti sanitari di essere retribuiti in base alle singole prestazioni effettuate anziché attraverso un salario fisso. Questo modello, se da un lato può offrire maggiore flessibilità e opportunità di guadagno per i medici e gli infermieri, dall'altro solleva dubbi sulle implicazioni etiche e sulla qualità dell'assistenza fornita ai pazienti.
L'aumento delle spese per le prestazioni “a gettone” potrebbe indicare una crescente dipendenza del sistema sanitario da questo tipo di contratto, con possibili rischi legati alla frammentazione dell'assistenza, alla mancanza di continuità nella cura dei pazienti e alla riduzione della qualità complessiva dei servizi offerti. Inoltre, l'utilizzo massiccio di prestazioni “a gettone” potrebbe favorire pratiche poco trasparenti e comportamenti non etici da parte dei professionisti coinvolti.
Il rapporto Anac del 2024 mette in luce la necessità di un'attenta valutazione e monitoraggio delle spese sanitarie, al fine di garantire l'efficienza, l'equità e la qualità dei servizi offerti ai cittadini. È essenziale che le istituzioni sanitarie e le autorità competenti adottino misure per regolamentare l'uso delle prestazioni “a gettone” e per garantire che esse siano utilizzate in modo appropriato e in linea con gli standard etici e professionali.
Inoltre, è importante promuovere una maggiore trasparenza e accountability nel settore sanitario, affinché i cittadini possano avere fiducia nel sistema e possano accedere a cure di qualità senza doversi preoccupare di pratiche poco chiare o interessi economici contrastanti. Solo attraverso un impegno condiviso da parte delle istituzioni, dei professionisti sanitari e dei cittadini sarà possibile garantire un sistema sanitario equo, efficiente e centrato sul benessere dei pazienti.
In conclusione, il fenomeno in crescita delle prestazioni sanitarie “a gettone” rappresenta una sfida importante per il sistema sanitario italiano, che deve essere affrontata con responsabilità e determinazione al fine di proteggere i diritti e la salute dei cittadini. È necessario adottare misure efficaci per regolamentare e monitorare l'uso delle prestazioni “a gettone”, assicurando che esse siano utilizzate in modo etico, trasparente e in linea con l'interesse pubblico.












































